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Glicemia alta: che sintomi dà? Quali le cause? Cosa mangiare per abbassarla? I rimedi

In questo articolo parliamo di:

Si parla di glicemia alta, quando la quantità di glucosio nel sangue è superiore ai range di normalità a digiuno e a due ore dai pasti.

I sintomi sono molteplici e spesso poco riconoscibili, dalla sete costante all’urgenza di urinare, dalla stanchezza alla difficoltà di concentrazione. Si tratta di una condizione per lo più riferibile alla presenza di Diabete (di tipo 2 nel 90% dei casi), tuttavia esistono diverse altre condizioni che causano l’iperglicemia.

Vediamo nel dettaglio tutti i parametri di normalità, i sintomi e le cause della glicemia alta e i rimedi per abbassarla.

Glicemia alta e valori normali di riferimento

Come primo screening per monitorare i livelli di glucosio si effettua un prelievo ematico a digiuno. Il valore normale di riferimento della glicemia a digiuno è compreso tra 70 e 100mg/dl. Quando il valore risulta alterato, ovvero compreso tra 110-125 mg/dl, è necessario eseguire un controllo dell’emoglobina glicata, che consente di valutare l’andamento medio della glicemia negli ultimi due o tre mesi.

Nei soggetti con valori di glicemia compresi tra 110-125 mg/dl e parenti di primo grado, genitori e nonni, affetti da diabete, si consiglia l’esecuzione del Carico Orale di Glucosio, un esame che valuta i livelli glicemia a digiuno e a due ore dall’assunzione orale di 75g di glucosio, sempre mediante prelievo ematico. Rientrano nei limiti di norma, valori di glicemia a 2 ore dal pasto inferiori a 140 mg/dl. Esiti nel range 141-199 mg/dl evidenziano una ridotta tolleranza ai carboidrati. Se l’esito dell’esame mostra invece valori superiori a 200 mg/dl, la diagnosi è di Diabete mellito (di tipo 1). La presenza di iperglicemia a digiuno e ridotta tolleranza ai carboidrati predispone a un forte rischio di sviluppare il diabete.

I sintomi della glicemia alta

I sintomi dell’iperglicemia vengono spesso sottovalutati, perché non riconosciuti o attribuiti ad altri fattori. I sintomi principali sono raggruppabili in due macro gruppi:

Sintomi fisici:

  • Polidipsia (continuo impulso a bere)
  • Poliuria (aumento della necessità di urinare in particolar modo nelle ore notturne)
  • Perdita di peso ingiustificata
  • Mal di testa
  • Dolori addominali
  • Secchezza delle fauci (bocca e gola)
  • Secchezza della pelle
  • Arrossamento del volto
  • Infezioni recidivanti
  • Difficoltà di cicatrizzazione
  • Disfunzioni sessuali (difficoltà erettile nell’uomo e secchezza vaginale nelle donne)

Sintomi neurologici:

  • Stanchezza
  • Alterazioni dell’umore
  • Difficoltà di concentrazione

Molto di frequente il diabete viene diagnosticato in seguito a un calo del visus improvviso o a episodi di visione offuscata.

Le cause della glicemia alta

La glicemia alta è causata, nella maggior parte dei casi, dal Diabete di tipo 2, detto anche Diabete dell’adulto: è una patologia cronica non trasmissibile, dovuta a un’alterazione della quantità o del funzionamento dell’insulina. L’iperglicemia è causata altresì dal Diabete di tipo 1 (Mellito), detto anche Diabete giovanile, una patologia cronica, autoimmune, dipendente da un’alterazione del sistema immunitario, nella quale il pancreas non è in grado di produrre insulina.

Glicemia alta: è sempre sintomo di diabete?

Esclusi i casi in cui viene diagnosticato il diabete, esistono diverse altre condizioni che portano all’iperglicemia. La causa principale è l’eccessivo consumo di carboidrati, spesso associato a uno stile di vita sedentario, disordinato e carico di stress, nonché a condizioni di obesità.

Esiste poi un’iperglicemia transitoria, che si riscontra per lo più in presenza di specifiche patologie cardiache come l’infarto, problematiche infettive o post-chirurgiche.

Un iperglicemia secondaria che si sviluppa in presenza di alcune patologie pancreatiche (pancreatiti, tumori) e endocrinologiche (ipertiroidismo, acromegalia), nonché con l’uso di determinati farmaci (steroidi, beta-bloccanti o antipsicotici).

Esistono infine altre due condizioni, come accennato poc’anzi, che necessitano di un monitoraggio costante, perché espongono i soggetti che ne sono affetti al rischio di sviluppare diabete e malattie cardiovascolari:

  • l’Iperglicemia a digiuno (glicemia a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dl);
  • La ridotta tolleranza ai carboidrati (glicemia > 200mg/dl due ore dopo carico orale di glucosio 75g).

Per poter accertare la ragione dei rialzi glicemici e quindi eventualmente formulare una diagnosi di Diabete, è fondamentale rivolgersi dapprima al proprio medico di Medicina Generale, il quale saprà valutare l’iter diagnostico più corretto per il singolo caso.

Cosa mangiare con la glicemia alta?

In presenza di diabete o glicemia alta per effetto di altre condizioni, seguire una dieta equilibrata è di fondamentale importanza. In primis è necessario ridurre il consumo di zuccheri, grassi saturi e trans, e carboidrati raffinati, in favore di alimenti ricchi di fibre, come le verdure. Evitare i carboidrati raffinati, che andranno sostituiti con cereali integrali. Importante è anche ridurre il consumo di carne, da sostituire con altre fonti di proteine, quali i legumi e il pesce. Anche la quantità di tutte le pietanze deve essere contenuta per evitare picchi glicemici. Da ultimo, e non per importanza, gli acolici non dovrebbero più comparire a tavola.

Come abbassare la glicemia alta

Oltre all’attenzione alla dieta, che è bene ribadirlo, dovrà essere studiata dallo specialista su misura per ogni paziente, per tenere a bada la glicemia, è importante mantenere un peso adeguato e fare attività fisica con regolarità. Inserire nella routine quotidiana anche un’attività come lo yoga, il pilates, la meditazione contribuisce alla riduzione dei livelli di stress, un’altra condizione che favorisce l’iperglicemia.

Fondamentale è inoltre l’idratazione: bere molto consente di rimanere idratati e permette di eliminare il glucosio in eccesso, tramite le urine. Infine anche il giusto riposo contribuisce a un buon stato di salute: l’alterazione del ritmo sonno-veglia, infatti, può favorire l’iperglicemia.

L’importanza dei controlli periodici

Il Diabete, come spiegato poc’anzi, inizia a mostrare i primi sintomi in modo subdolo, poco riconoscibile, per questo spesso viene diagnosticato tardivamente. Arrivare tardi significa esporsi al rischio di complicanze cardiovascolari, renali, vascolari, oculari e neurologiche.

È pertanto fondamentale che i soggetti a rischio (familiarità per diabete, obesi, sedentari, con pregresso diabete gestazionale), si sottopongano a un controllo periodico annuale della glicemia, tramite prelievo ematico. Per tutto il resto della popolazione si consiglia uno screening a partire dai 45 anni.

A chi rivolgersi?

In caso di glicemia alta, è fondamentale rivolgersi a uno specialista in Endocrinologia. Al Poliambulatorio Modoetia di Monza, sono disponibili i seguenti professionisti:

 

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Articolo a carattere informativo-divulgativo. In nessun caso può sostituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Non intende altresì sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. È sempre raccomandato rivolgersi a un medico in caso di dubbi o necessità.

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